Jutro 7. travnja započelo je avangardno, glumac Talijanske drame Mirko Soldano dojmljivo je izveo na našim virtualnim kazališnim daskama stihove jednog od talijanskih predstavnika futurizma, Bruna G. Sanzina.
U podne se internetom zaorio bas-bariton Daria Bercicha koji je uz klavirsku pratnju Igora Vlajnića izveo ariju “Votre toast” iz slavne Bizetove “Carmen”. “Ova je arija moja posveta svim volonterima i onima koji nesebično pomažu, ne zato što je to u opisu njihova posla ili po dužnosti, već zato što im to nalaže njihovo srce. Pokazujući svakodnevno i neumorno svoju humanost na djelu, stotine volontera, svima nama vraćaju nadu u ljudskost.” (Dario Bercich)
U 17 sati publici se iz kućne karantene, zalijevajući svoje biljke, obratio glumac Talijanske drame Giuseppe Nicodemo podijelivši svoja razmišljanja o okolnostima koje su snašle i umjetnike i publiku ovih dana.
U 20 sati malu je publiku raznježila svestrana umjetnica Leonora Surian koja nam je otpjevala uspavanku, a u 22 sata prikazali smo jednu od najpoznatijih dramskih predstava Zajca posljednjih godina, nastalu prema Krleži, “Michelangelo”.
Donosimo detalje zapisa iz kuće Giuseppea Nicodema te galeriju fotografija i videa. Pratite nas putem službene Facebook-stranice te ostalih društvenih mreža (Youtube, Instagram, Twitter). Naš online-program „Zajc uz vas“ se nastavlja!
Zapisi glumca iz kuće: Giuseppe Nicodemo, glumac Talijanske drame HNK Ivana pl. Zajca
Teatro chiuso, vietato uscire di casa senza comprovati motivi, niente lievito nei supermercati…
È una situazione nuova, strana, un po’ triste, comunque straniante e mai provata. Mi sento spesso al telefono con la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi e la situazione in Italia è tragica. Teatri chiusi, per chi ci lavora, vuol dire stare a casa e non ricevere nemmeno un euro: noi, qui in Croazia, siamo tutelati, almeno per il momento.
IN ATTESA DI RISENTIRE IL BRUSIO DELLA GENTE NEL FOYER DELLO ZAJC
Abbiamo registrato dalle nostre cucine alcune poesie, per le pagine social del teatro, per sentirci vicini al nostro pubblico e dirgli che non ci dimentichiamo di lui, che torneremo presto, che senza di lui non possiamo vivere, letteralmente.
Ma la magia del teatro, luogo di incontro per eccellenza, dove condividere emozioni e sentimenti, non è ricreabile davanti ad uno schermo o con una diretta skype.
Forse sarò un uomo vecchio stile, ma credo che la tecnologia a teatro o al posto del teatro non sia la soluzione ai problemi dell’arte. D’altra parte, in questo periodo di clausura forzata di mezzo mondo, è un buon palliativo, in attesa di risentire il brusio della gente nel foyer dello Zajc.
LE SENTINELLE E L’ORACOLO DEL PUBBLICO
Un popolo senza cultura è un popolo che perde la propria identità: senza cultura siamo solo degli automi che lavorano per poter andare al supermercato e che fanno la spesa per mangiare ed espellere quello che hanno ingerito. Dopo questa enorme crisi che ci ha investito senza preavviso, spero che i governi capiscano che ne va della vita della stessa nazione, se non si investe in cultura e non si lascia la libertà necessaria per creare . D’altra parte, spero che gli artisti diventino sempre più consapevoli del ruolo che hanno nella società, che non basta leggere una favola della buonanotte per avere la coscienza a posto: gli attori sono la cartina al tornasole della società, ma anche le sentinelle e l’oracolo del pubblico. Gli spettatori vedono quello che accade sul palcoscenico come se guardassero in uno specchio che rimanda un’immagine che mescola, allo stesso tempo, il loro passato, presente e futuro, le loro paure, i loro momenti felici e tristi, i loro desideri…